Al termine dell’epopea napoleonica la Gran Bretagna già
si caratterizzava per essere una grande potenza coloniale. Dopo il 1815,
infatti, al suo vasto impero ultramarino, che ricomprendeva Canada, Giamaica,
isole minori dei Caraibi, Nuova Olanda (Australia), Nuova Zelanda, Gibilterra
e, soprattutto, gran parte dell’India – che a metà dell’’800, dopo la sconfitta
dei ribelli sepoys, sarebbe divenuta
un dominio diretto della Corona, sottratta quindi al controllo della Compagnia
delle Indie orientali – si aggiunsero nuovi possedimenti, tra cui l’isola di
Malta – fondamentale tessera del mosaico raffigurante il controllo strategico
britannico del Mediterraneo insieme a Gibilterra e, dal 1878, Cipro, e quindi
la garanzia di linee di comunicazione più difendibili che connettessero la
madrepatria con le Indie – e la Colonia del Capo, già dominio olandese, con il
possesso della quale la Gran Bretagna dava avvio a quell'espansione coloniale
africana che le avrebbe consentito, nell’arco di un secolo, di dominare il
continente nero “dal Cairo al Capo”, come gli imperialisti inglesi amavano
motteggiare. Si erano così gettate le basi per un dominio britannico mondiale,
un dominio che si sorreggeva sull’incontrastata superiorità navale della Royal Navy e sulla straordinaria forza
commerciale ed industriale che la Gran Bretagna poteva sviluppare, e che presto
le avrebbe conferito da parte delle potenze concorrenti il titolo dispregiativo
di “perfida Albione”. E nel proseguo del secolo, questo impulso coloniale non
fece che accentuarsi. Sfruttando il periodo di relativa calma – se si
eccettuano i moti nazionali e rivoluzionari – di cui godette l’Europa da quando
Metternich aveva instaurato e consolidato l’assetto politico posteriore al
Congresso di Vienna, reso concretamente effettivo dalla Quadruplice Alleanza e
dal Concerto d’Europa, la Gran Bretagna poté continuare la propria ascesa
coloniale. Se si eccettuano le grandi crisi che coinvolsero direttamente il
Regno Unito in ambito europeo, ossia la questione degli Stretti, con i suoi
corollari della guerra di Crimea (1853-56) e della guerra russo-turca (1877-78)
e la questione d’Oriente, ossia la problematica relativa alle sorti del
decadente Impero ottomano – che la Gran Bretagna aveva interesse a far
sopravvivere come baluardo contro l’espansionismo russo verso il Mediterraneo
ed il Vicino Oriente –, l’Inghilterra fu impegnata soprattutto in ambito
extraeuropeo. Concretamente parlando, alla vigilia della Prima guerra mondiale,
i domini coloniali britannici si erano espansi fino a ricomprendere, attraverso
un controllo diretto o più o meno indiretto, tutto il subcontinente indiano,
metà Indocina, alcune enclave cinesi
quali Hong Kong, circa tre quinti dell’Africa e varie regioni costiere della
penisola arabica. Nonostante gli innegabili successi, è chiaro però che quest’espansionismo
britannico andava a contrastare con gli interessi di altre due grandi potenze imperiali
confinarie: la Francia e la Russia. Ciononostante, sarà proprio con Francia e
Gran Bretagna che la Gran Bretagna andrà a concludere una delle più celebri
alleanze informali di tutta la storia contemporanea, nota appunto come Triplice
Intesa, e che porterà i tre paesi a scendere in campo insieme, per la prima
volta, nel 1914.
Manifesto di propaganda autarchica dell'Impero britannico |
Per quanto attiene la Francia, se si eccettua il suo
ruolo in India, dov’era stata completamente scalzata dall’Inghilterra, gli
scacchieri di maggiore frizione con i britannici erano da ritrovare in Africa
ed Indocina. La prima colonia francese in Africa fu l’Algeria, conquistata nel
1830; da lì, l’attenzione dei francesi si spostò verso gli altri territori nordafricani
di Marocco, Tunisia, Libia ed Egitto. E tuttavia, dal 1882 in un paese come l’Egitto,
solo formalmente sotto sovranità ottomana, la Gran Bretagna aveva sfruttato le
rivalità turco-egiziane per imporre un khedivè ad essa politicamente vicino,
instaurando di fatto un protettorato. La Francia fu quindi costretta a ridurre
i suoi interessi verso l’Egitto, puntando sull’espansione verso le altre aree
del Maghreb, dove, nel lungo termine, i suoi interessi si sarebbero scontrati
con quelli della Spagna e, soprattutto, dell’Italia: la Tunisia, ad esempio,
era un paese sopra cui il giovane regno italiano reclamava una chiara
influenza. Sennonché, fu proprio in Tunisia, e successivamente in Marocco, che
l’espansione coloniale francese si attestò e consolidò. A proposito dell’Indocina,
invece, anche qui le potenze di Gran Bretagna e Francia si trovavano a doversi
confrontare lunga una comune direttrice d’espansione. Per appianare le rivalità
coloniali, le due potenze decisero di affermare il loro dominio su aree
indocinesi ben distinte: la Gran Bretagna si stanziò, penetrando dal Bengala,
in Birmania e Malesia, mentre la Francia in Cocincina, Annam, Tonchino, Laos e Cambogia;
il Siam, unico Stato indocinese a conservare la propria indipendenza e
sovranità, venne sfruttato come cuscinetto tra i due domini coloniali; infine,
più a meridione era l’arcipelago indonesiano, sotto sovranità olandese.
Se però la risoluzione delle dispute coloniali
franco-britanniche si era svolta in maniera tutto sommato cordiale e
diplomatica, le rivalità anglo-russe in scacchieri euroasiatici di interesse
strategico globale rendevano i rapporti tra questi due imperi ben più tesi. Le regioni
in cui le rivalità anglo-russe emergevano con maggiore enfasi erano l’Asia Centrale,
il Caucaso e l’area anatolico-balcanica. Le ragioni erano chiare. Da sempre l’Impero
russo soffriva di un serio problema geografico: l’Oceano artico di inverno si
congelava, rendendovi impossibile il transito per le navi; da qui sorse l’esigenza
russa di espandersi verso sud alla ricerca dei mari caldi, fossero essi il Mar Mediterraneo
o il Mar Nero in Occidente o il Mar Giallo in Oriente, e ciò al fine di poter
introdurre le proprie mercanzie, o quelle importate, nelle principali rotte
commerciali marittime mondiali. L’espansione verso i mari caldi, almeno a
valere per l’Occidente, portò la Russia a scontrarsi naturalmente con la Gran
Bretagna, la quale vedeva, a torto o a ragione, una penetrazione russa nel
Mediterraneo come un concreto pericolo per le rotte e linee di comunicazione
verso il Raj indiano. In ragione di ciò, l’Inghilterra si era fatta garante,
nel corso dell’’800, dell’ormai decadente Impero ottomano, considerando un suo
sfaldamento completo, specie nei Balcani e in Armenia, come un’innegabile
vittoria geopolitica della Russia. In altre parole, l’Impero zarista doveva
essere contenuto entro i limiti angusti del Mar Nero, che, con la Pace di
Parigi del 1856, era stato opportunamente smilitarizzato. L’altra area, poi, in
cui gli interessi anglo-russi confliggevano era quella asiatico-centrale. Nel corso
del XIX secolo, la Russia si era espansa in Asia senza sosta, inglobando nell’impero
le vaste regioni del Caucaso e del Turkestan, annettendone in quest’ultima i
vari khanati (si pensi a Khiva, Khokand, Bukhara). Ovviamente la Gran Bretagna
vedeva con pericolo crescente questa rapida discesa russa verso il sud del
continente asiatico, soprattutto nel momento in cui a separare i due imperi
russo e britannico restavano solo la Persia e l’Afghanistan. Per buona parte
del secolo fu proprio in quest’ultimo paese che russi e britannici si
scontrarono indirettamente, al fine di ottenere il controllo del cosiddetto
crocevia dell’Asia: questo scontro diplomatico, irregolare, segreto divenne poi
noto come Grande Gioco o Torneo delle Ombre. Anche qui, però, fu la Gran
Bretagna ad ottenere, in prospettiva, i successi maggiori, rendendo all’inizio
del XX secolo l’Afghanistan un paese di propria preponderante influenza.
Allegoria della Triplice Intesa |
E’ dunque alla luce di questa premessa che, nonostante le
reciproche rivalità coloniali, Francia, Gran Bretagna e Russia decisero di
concretizzare quella serie di accordi che poi porterà il nome di Triplice Intesa.
Invero, alla base della Triplice Intesa vi sono tre elementi fondamentali:
1)
L’Alleanza franco-russa o Duplice Intesa: Durante l’ultima decade dell’’800, Francia e Russia
operarono un graduale riavvicinamento diplomatico, culminato in un’alleanza
militare ed economica, che si concretizzò in un patto militare difensivo
franco-russo che si definì fra il 1891 e il 1894 in tre fasi. Essa
rappresentava una risposta al rinnovo della Triplice Alleanza e, stante la
neutralità della Gran Bretagna, un tentativo di formare un equilibrio
strategico in Europa. L'alleanza si basò principalmente sul vantaggio territoriale
nel contrastare da Oriente ed Occidente le nazioni firmatarie della Triplice
Alleanza e sulla necessità della Russia di ricevere un sostegno economico: i
due paesi, infatti, sebbene profondamente divisi sotto il punto di vista
ideologico trovarono motivo di accordo nella decisione dei francesi di
accettare la richiesta russa di ingenti investimenti verso l'Impero zarista,
aiuti che erano stati rifiutati dal kaiser tedesco e che servirono alla Russia
per avviare uno sviluppo industriale sul modello occidentale e per completare
la costruzione della ferrovia Transiberiana. L'alleanza economica divenne
presto anche militare per contrastare il pericolo strategico rappresentato
dall'aggressività della Germania guglielmina. Tale alleanza rappresentava quel
pericolo di accerchiamento dal quale Bismarck aveva sempre cercato di
proteggere la Germania.
2)
L’Intesa franco-britannica o Entente Cordiale: Con essa ci si riferisce all’accordo stipulato a Londra
l'8 aprile 1904 tra Francia e Gran Bretagna per il reciproco riconoscimento di
sfere d’influenza coloniale. L’accordo fu raggiunto anche in virtù del
superamento della crisi dell’incidente coloniale di Fashoda del 1898. Principalmente
il trattato definì l’influenza francese sul Marocco e l’influenza inglese
sull’Egitto e segnò la fine dello storico contrasto tra Francia e Gran
Bretagna, nonché una prima risposta al riarmo navale della Germania.
3)
L'Accordo anglo-russo per l'Asia o Entente anglo-russa: Firmato
a San Pietroburgo il 31 agosto 1907 da Gran Bretagna e Russia, esso sanciva il
reciproco riconoscimento delle sfere d'influenza coloniale in Asia, risolvendo
gli eventuali contrasti lungo tre linee di espansione principali dell'Impero
russo, ossia Persia, Afghanistan e Tibet. Alla Gran Bretagna era riconosciuta
la preponderante influenza in Afghanistan; la Persia veniva divisa in tre aree di
influenza distinte: la parte meridionale all'Inghilterra, quella
settentrionale alla Russia ed una centrale neutrale; veniva poi formalmente rispettata l'integrità
territoriale del Tibet, anche se il paese fu comunque suddiviso in rispettive
zone di influenza. Anche in questo caso l’accordo fu una risposta al riarmo
della Germania e segnò la fine dei contrasti coloniali anglo-russi.
Le disposizioni dell'Entente anglo-russa relative alla Persia |
La Triplice Intesa, così costituita, aveva per scopo
quello di contrastare le potenziali pericolosità della Triplice Alleanza
austro-tedesco-italiana. La sua natura e portata, invero, possono essere
comprese solo se si tiene conto del fatto che le tre potenze temevano l’ascesa
della Germania quale potenza mondiale rivale. Dopo l’unificazione del 1871 –
che era costata ben tre guerre –, il cancelliere Bismarck aveva deciso di sostituire
la sua politica del “ferro e del sangue” con una sottile strategia diplomatica
che si basava su due assunti: l’isolamento politico-diplomatico della Francia e
la neutralizzazione delle rivalità austro-russe nei Balcani. Per quanto
riguarda l’isolamento francese, esso era possibile soltanto a due condizioni: che
la Francia non si alleasse con la Russia, scongiurando così il pericolo dell’accerchiamento
tedesco, e che l’Austria-Ungheria e la Russia mantenessero per quanto possibile
dei buoni rapporti affinché non scivolassero nella tentazione di avvicinarsi
alla Francia. Per attuare questa politica Bismarck aveva concluso in
successione vari accordi con l’Impero austro-ungarico e russo, tra cui le due
celebri Dreikaserbund; inoltre, nel
1882, la Germania aveva concluso con l’Austria-Ungheria e l’Italia la Triplice
Alleanza, che si configurava come un’alleanza difensiva che ledeva, almeno a
valere per il Nord Africa, gli interessi coloniali francesi, concedendo agli
italiani una maggiora libertà d’azione in territori come la Tunisia, sotto
influenza o dominio francese; infine, anche il Trattato di Controassicurazione
tra Germania e Russia del 1887 aveva ulteriormente scongiurato un futuro
avvicinamento franco-russo.
Tuttavia, le cose cambiarono allorché il kaiser Guglielmo
II, allontanando Bismarck dalla Cancelleria del II Reich, collocò al governo
uomini poco inclini a conservare il sistema internazionale bismarckiano: la
conseguenza fu che, allo scadere del Trattato di Controassicurazione con la
Russia, la Germania preferì non rinnovarlo. Ciò fece sì che lo zar, superando
le sue diffidenze ideologiche circa il regime repubblicano francese, decise di avvicinarsi
alla Francia. Questo allontanamento della Russia dalla Germania avrebbe
contribuito a legare i paesi della futura Triplice Intesa nella comune
coalizione che avrebbe combattuto contro gli Imperi centrali durante la Grande
Guerra.
Caricatura dello smembramento dell'Impero ottomano |
In relazione agli interessi extraeuropei, la Triplice
Intesa aveva lo scopo di contrastare i piani d’espansione coloniale delle
controparti della Triplice Alleanza. Eccettuando l’Austria-Ungheria, potenza
priva di vocazione coloniale, tanto Germania che Italia, superato il periodo di
iniziale assestamento post-unitario, avevano entrambe voluto lanciarsi nell’avventura
coloniale. La Germania, superati gli scetticismi di Bismarck in materia
coloniale, aveva abbracciato l’idea di una Weltpolitik
che le consentisse di ottenere un peso sufficiente negli affari coloniali
mondiali (come d’altronde già la Conferenza di Berlino del 1884-85 aveva
dimostrato). La conseguenza fu che l’Impero tedesco ottenne il controllo di
alcuni territori africani (Namibia, Tanganica, Togo, Camerun), oceanico-pacifici
e cinesi. Questo nuovo peso internazionale della Germania, che, come tutti i
poteri internazionali, doveva sostenersi sulla potenza della flotta, si
configurava come una minaccia enorme al predominio marittimo inglese. Al contempo,
l’Italia, dopo aver conquistato parte della Somalia e dell’Eritrea, e dopo aver
tentato invano la conquista dell’Etiopia (la sconfitta militare di Adua nel
1896 aveva infatti segnato il momentaneo arresto della penetrazione italiana in
Abissinia), guardava con interesse maggiore alle coste nordafricane, in
particolare alla Tunisia e alla Tripolitania, dove però la Francia non avrebbe
accettato una simile concorrenza. Inoltre, i legami della Germania con la
Turchia (si pensi al progetto di costruzione della ferrovia Berlino-Baghdad) e
l’accondiscendenza tedesca per un’influenza principalmente austro-ungarica nei
Balcani – area dove l’Impero russo aveva nuovamente poggiato lo sguardo dopo
che la sconfitta con il Giappone del 1905 gli aveva precluso un’ulteriore
possibilità di espansione in Estremo Oriente – facevano considerare
sostanzialmente auspicabile alla Russia un’alleanza contro il blocco delle
potenze germaniche mitteleuropee e come un’opportunità per rimpiazzare l’influenza
austriaca nei Balcani, resa più forte dall’annessione asburgica della
Bosnia-Erzegovina nel 1908 (già agli inizi del ‘900 in Serbia il governo
filo-austriaco era stato sostituito con uno filo-russo); inoltre, la Russia
intravedeva l’opportunità di porre fine al domino ottomano sugli Stretti e di
liberare una volta per tutta gli ortodossi dei Balcani dal giogo musulmano
turco.
Celebre poster inglese della Prima guerra mondiale raffigurante Lord Kitchener |
In conclusione, l’ascesa di Germania e Italia al rango di
potenze e il loro ruolo attivo nel processo di colonizzazione avevano fatto sì
che le potenze coloniali storiche di Gran Bretagna e Francia risolvessero le
loro questioni imperiali sospese con la conclusione dell’Entente Cordiale del 1904. Al contempo, gli interessi geopolitici
della Russia nei Balcani e in Anatolia, specie ora che il Trattato di Controassicurazione
non era stato rinnovato, indussero lo zar ad optare per un ribaltamento del
fronte delle alleanze, concludendo la Duplice Intesa con la Francia e l’Accordo
per l’Asia con la Gran Bretagna. Con gli schieramenti così definiti, ossia con
l’Europa divisa tra due Triplici, il mondo si preparava a scendere in campo,
nel 1914, in una delle più sanguinose guerra che l’umanità abbia mai avuto modo
di conoscere.
Riferimenti bibliografici:
Albrecht - Carrié, R., Storia diplomatica d’Europa, 1815-1968.
Ferguson, N., Impero.
Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno.
Hopkirk, P., Il
Grande Gioco. I servizi segreti in Asia centrale.
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